Allevo psittacidi di piccola taglia da quando ero un bambino, da quando ad una fiera rimasi affascinato dallo spettacolo di colori e vivacità offerto da una voliera di ondulati esposti per la vendita, visto il mio interesse mio padre mi regalo una coppia, e da allora se pur con qualche pausa ho sempre allevato psittacidi di piccola taglia.
Quella coppia dopo poco tempo si riprodusse e nacquero due piccoli di colori completamente diverso rispetto a quelli dei genitori, la soddisfazione fu enorme. Dopo qualche tempo tra riproduzioni che si susseguivano in maniera vertiginosa, scambi e nuovi acquisti arrivai ad avere sino ad un massimo di 60 ondulati.
Di tempo da allora ne è passato tanto, oltre un quarto di secolo, ma i motivi per cui allevo e la passione sono sempre quelli di quando ero bambino.
Allevo perché ho una grande passione per gli animali, è piacevole accompagnarsi in questo viaggio che è la vita con loro; la loro confusione, i loro amori, le loro liti, la loro simpatia, la loro aggressività, le loro malattie, in poche parole la loro vita, diversa dalla nostra certo, ma comunque affascinante per chi sa osservarla con attenzione. Il momento che considero più appagante, credo come ogni buon allevatore è quello delle nascite.
E' una grande soddisfazione quella di contribuire, creando le condizioni, alla perpetuazione delle specie, è una soddisfazione difficile da spiegare a chi non ha questo tipo di passione, ma che chi legge questo articolo ed è allevatore sa bene di che cosa parlo.
Nel tempo ho abbandonato l'allevamento degli ondulati, per dedicarmi agli inseparabili dal collo rosa (agapornis roseicollis) prima ai personata (agapornis personatus) poi e da qualche anno invece mi sono dedicato ai forpus coelestis.
Da quando allevo questa specie non faccio che chiedermi come mai questa specie sia così poco diffusa tra gli allevatori e come animale da compagnia, ed è questo quesito che mi ha spinto a scrivere questo articolo.
Ricordo che quando ho iniziato ad allevare gli inseparabili dal collo rosa alla fine degli anni '80 avevano una modesta diffusione, attualmente invece hanno un grande successo presso gli amanti dell'ornitologia, sono convinto che i forpus abbiano attualmente tutte le potenzialità inespresse che avevano anni fa gli inseparabili, ed è per questo motivo che nelle righe che seguono cercherò di fare un confronto tra le due specie.
Il confronto e tutto ciò che seguirà, non avrà la pretesa di essere un trattato scientifico o qualcosa di lontanamente vicino, ma saranno unicamente delle osservazioni dettate dalla mia personale esperienza, sarà un racconto come quelli che si fanno tra amici che hanno lo stesso hobby in quelle purtroppo rare occasione in cui si ha un po' di tempo per raccontarsi.
Che i forpus siano poco diffusi e molto meno diffusi degli agapornis è noto sia a chi ha la passione per gli psittacidi, ma per sino a chi frequenta di tanto in tanto i negozi che vendono uccelli.
E' difficile se non impossibile dare una misura quantitativa di quanto gli agapornis siano più diffusi dei forpus, ma ci sono comunque dei fatti che possono fungere da termometro della situazione. Per esempio, ai recenti campionati mondiali di Piacenza, tra singoli e stamm c'erano a concorso oltre trenta categorie di agapornis contro le otto dedicate ai forpus, oltre 900 gli inseparabili in mostra, di poco superiore ai 150 esemplari invece la partecipazione dei forpus. Se si da uno sguardo al vademecum 2008 del club degli psittacidi, si potrà rilevare che il numero di allevatori di agapornis e di oltre tre volte superiore a quello degli allevatori di forpus. Nella storica Associazione Ornitologica Monzese a cui sono iscritto da cinque anni, dal vademecum degli iscritti si evince che siamo meno di 10 ad allevare forpus, mentre il numero degli allevatore di agapornis è di ben 4 volte superiore. Se si cerca un libro sugli inseparabili in italiano o inglese si potrà scegliere tra diverse pubblicazioni, molte delle quali di ottima qualità, sarà invece difficilissimo trovare una pubblicazione interamente dedicata ai forpus. Spostando il confronto sulle pubblicazioni se a tal fine, ad esempio, sul popolare sito amazon si digita lovebird (inseparabili/agapornis) si potrà scegliere tra oltre 20 libri interamente dedicati agli agapornis, se la stessa ricerca si effettua sui parrotlet (forpus), si avrà a disposizione un solo libro interamente dedicato ai forpus, (The Parrotlet Handbook). The Parrotlet Handbook in lingua inglese è l'unico libro sui forpus che sono riuscito a trovare, non si tratta neanche di una monografia, e essendo scritto negli Stati Uniti ha uno stile interessante ma un po' diverso da quello a cui siamo abituati noi europei. Se si proverà a ricercare informazioni su internet sui forpus e gli agapornis, digitando agapornis sui motori di ricerca si avranno a disposizione informazioni su un numero di siti nell'ordine di 10 volte superiore a quello che si otterrà digitando forpus.
Non parliamo poi di reperibilità in commercio, ogni commerciante di uccelli ben fornito ha a disposizione almeno una coppia di agapornis, i forpus sono difficili da trovare persino in importanti mostre mercato di uccelli come ad esempio quella tenutasi a Piacenza in occasione del mondiale.
Sintetizzando si potrebbe dire che i forpus hanno comunque un discreto successo tra gli allevatori, se pure gli agapornis conoscano un successo molto più rilevante, mentre commercialmente il paragone non è neanche proponibile, gli inseparabili sono largamente conosciuti e diffusi i forpus sono scarsamente conosciuti.
Ma torniamo alla domanda alla base di questo articolo, perchè i forpus non conoscono una diffusione almeno simile a quella degli agapornis ? Proverò a rispondere alla domanda cercando di confrontare alcuni elementi che penso possano essere importanti per la diffusione di una specie ornitologica, ed in particolare ho individuato i seguenti elementi:
1.
MORFOLOGIA
2.
RIPRODUZIONE
3.
SALUTE
4.
GESTIONE
MORFOLOGIA
si parla di caratteristiche morfologiche che rendono attraente una specie si entra inevitabilmente in una sfera soggettiva, in cui i confronti sono insidiosi. E' peraltro evidente che la possibilità di avere a disposizione diverse mutazioni (colori) è spesso un fattore di successo per una specie, e anche vero che la possibilità di avere diverse mutazioni è legata alla diffusione stessa della specie. Negli agapornis roseicollis, così come nella maggior parte delle specie ad occhio cerchiato di agapornis (fisher, personata, nigrigenis, lillanee) sono state fissate un ampia varietà di mutazioni alcune delle quali molto accattivanti, ma anche nei forpus coelestis sono presenti molte mutazioni atte a soddisfare le esigenze cromatiche di chi ha i gusti più particolari (blu, isabella, nls INO, fallow, pastello, diluito, pezzato, misty, etc), per cui non cercherei nelle mutazioni il fattore di minor successo dei forpus nei confronti degli agapornis.
Il genere forpus si divide in 7 specie che a loro volta si dividono in varie sottospecie, il genere agapornis si divide invece in nove specie, in entrambi i casi tra le specie esiste un interessante bio-diversità morfologica (diversità delle caratteristiche estetiche), probabilmente più accentuata nel genere agapornis. Nel genere agapornis la specie più diffusa è quella dei roseicollis, seguono nell'ordine Fisher, Personata, Nigrigenis, Taranta, Lilianae, i Cana e i Pullaria sono una rarità, gli swindermianus sono introvabili anche in natura. L'allevatore di inseparabili si può cimentare in specie via-via più complesse, avendo garantite delle sfide sempre più difficili. Gli allevatori di agapornis stanno vincendo queste sfide, anni fa la riproduzione dei Taranta era un affare complicato riservato a pochissimi e audaci allevatori, oggi questa specie ha conosciuto una crescita rilevante, al mondiale di Piacenza hanno partecipato oltre 50 esemplari quasi tutti italiani e quasi tutti di ottima fattura.
Per quanto riguarda invece i forpus la specie più diffusa e quella del Pappagalletto di Lesson (Forpus Coelestis), seguono Passerinus e Conspicillatus cui diffusione e comunque circoscritta ad un numero limitatissimo di allevatori, i xanthopterygius e i xanthops sono una rarità, non sono al corrente se ci siano allevatori di cyanopygius e sclateri. Anche in questo caso esiste la possibilità per l'allevatore di confrontarsi con specie cui allevamento ha una diversa complessità, al quale si dovrebbe aggiungere il fatto che il numero di sottospecie dei forpus sono di gran lunga superiore a quelle degli agapornis. Per cui non ricercherei nemmeno nel numero di specie del genus e nella relativa complessità di allevamento il fattore di maggior successo degli agapornis.
Personalmente trovo le livree e le forme degli agapornis più accattivanti di quelle dei forpus, basti pensare all'intensità e varietà dei colori sfoggiati dal agapornis personatus, testa nera, collo giallo un bel becco rosso, i forpus sono invece prevalentemente verdi con becco color carne. Ma questi sono gusti del tutto soggettivi, ci sono uccelli come il gibber italicus che a dir poco non mi piacciono, ma che trovano un buon riscontro commerciale, per cui non vedo nella bellezza un deciso punto a favore degli agapornis.
RIPRODUZIONE
Per avere una buona diffusione un elemento vincente credo sia la possibilità di ottenere la riproduzione con relativa facilità, in modo tale che anche i non esperti e i neofiti possano godere di quella enorme soddisfazione che danno le nascite. Gli agapornis roseicollis, e in misura lievemente inferiore anche i fisher e i personata sono relativamente semplici da riprodurre. A mio avviso anche la riproduzione dei forpus coelestis non presenta particolari complessità, anche se a parità di coppie ho avuto più nascite dai roseicollis e dai personata di quante ne stia avendo con i forpus coelestis. Negli agapornis il problema che riscontravo più frequentemente era la mancata schiusa legata a problemi di umidità e la media di pullus svezzati, avere covate di oltre 3 esemplari era l'eccezione alla regola, anche quando si schiudevano più di tre uova non era inusuale che gli ultimi nati vivessero per pochi giorni, la causa era spesso da ricercare nella voracità dei fratelli maggiori. Ho notato nei forpus coelestis una maggiore facilità a portare a termine covate numerose e minori problemi relativi alle schiuse, per contro sto riscontrando più frequentemente il problema delle uova chiare, mi capita che alcune coppie che si sono in precedenza riprodotte regolarmente in alcune annate producano solo uova chiare, magari per poi tornare a riprodursi regolarmente l'anno dopo, questo tipo di problema non l'ho mai riscontrato con gli agapornis. In ogni caso le nascite ogni anno sono copiose e l'allevamento può essere tranquillamente suggerito anche all'allevatore non esperto. Un punto a favore dei forpus sta invece nel fatto che la differenza tra i sessi è evidente in quasi tutte le specie, così il rischio di formare una coppia di maschi o femmine è estremamente limitato, questo rischio esiste invece negli agapornis (ad esclusione di alcune specie).
SALUTE
Gli agapornis che ho allevato (Roseicollis, Fisher e Personata) erano animali estremamente robusti e longevi, molto difficile assicurando un livello minimo di cure avere episodi di mortalità, la stessa cosa posso dire per dei forpus coelestis. Aggiungo che i forpus coelestis sopportano bene temperature molto basse (intorno ai zero gradi) e molto alte, a patto di non essere esposti a correnti o in modo diretto ai raggi del sole. Inusuale per entrambe le specie andare in contro a malattie o epidemie. Su questo punto il confronto tra le due specie si conclude in un sostanziale pareggio.
GESTIONE
Le specie più comuni di forpus così come quelle di agapornis, non richiedono grandi sforzi e attrezzature, un buon mix di semi, accompagnato da il necessario apporto di vitamine, pastoncino all'uovo e osso di seppia costituiscono una buona dieta di base, come alloggi saranno poi sufficienti delle gabbie spaziose facilmente reperibili in commercio. I costi per l'acquisto di una coppia, se non si ricercano mutazioni o specie particolari sono abbastanza accessibili. Per farla breve l'acquisto e il mantenimento sono semplici in entrambi i casi.
I forpus sono molto meno chiassosi degli agapornis, non sembrano nemmeno dei pappagalli per quanto sono silenziosi, gli acuti dei richiami delle specie più comuni di agapornis si sentono a lunga distanza e questo può essere un problema per chi desidera tenere più di una coppia in un appartamento. Una coppia di agapornis roseicollis può fare molto più rumore di 5 coppie di forpus coelestis.
I forpus coelestis sono molto più aggressivi verso i simili di quanto lo siano le specie comuni di agapornis, le baruffe tra forpus infatti, a differenza di quelle tra inseparabili possono avere conseguenze nefaste. Per evitare il più possibile le liti tra forpus coelestis è buona norma tenere solo una coppia in un ambiente o esemplari dello stesso sesso, questi accorgimenti non sono normalmente necessari per gli inseparabili.
Ad ogni modo anche in questi elementi non avviso un qualcosa che possa far pendere l'ago della bilancia a favore dell'uno o dell'altro genus.
CONCLUSIONI
Le ragioni della evidente maggior diffusione degli agapornis non vanno ricercate nelle caratteristiche dei due genus, ma altrove. Il punto di debolezza dei forpus è legato agli aspetti più commerciali e divulgativi, tutti problemi che gli amatori degli agapornis hanno in buona parte superato negli ultimi anni. Credo che sia forpus che agapornis abbiano davanti un buon potenziale di crescita, molto dipenderà anche da noi allevatori, da quanto sapremo fare per diffondere la nostra passione nei confronti di queste specie.